
HVO, il Gruppo ha terminato la fase di sperimentazione del carburante ecologico
La fase di test ha avuto una durata di otto mesi, coinvolgendo parte della flotta Marazzato
Hydrotreated Vegetable Oil: è questo l’acronimo che potrebbe rappresentare, se non una soluzione al problema dell’inquinamento da combustibili fossili, sicuramente un importante momento di transizione verso questa direzione.
Questa innovazione è oggetto della sperimentazione che il Gruppo Marazzato sta effettuando su alcuni mezzi della sua flotta, e che potrebbe portare, nel medio periodo, a un passaggio su larga scala a questa nuova tipologia di carburante.

Cos’è l’HVO
L’HVO può essere definito come un biocarburante avanzato, prodotto attraverso la raffinazione di olio vegetale invece del classico petrolio greggio. L’olio vegetale può avere diverse origini, incluso l’olio da cucina usato: si tratta in ogni caso di lipidi di scarto rinnovabili e quindi un combustibile paraffinico. Al di là dell’origine, le alte proprietà chimiche e fisiche sono le stesse del classico gasolio.
Il processo di produzione dell’HVO viene definito idrotrattamento e prevede la saturazione a idrogeno a oltre 300 ° delle materie prime e una successiva fase di alterazione della struttura chimica, che rendono il carburante in grado di soddisfare gli standard della specifica EN15940.
Pur essendo prodotto con fonti al 100% rinnovabili non può essere considerato un carburante a impronta zero, tuttavia il suo utilizzo su un mezzo permette una riduzione delle emissioni di CO2 e dal 60 al 90% rispetto al mix fossile di riferimento secondo il criterio tradizionale della Direttiva “REDII”.
I vantaggi
I principali vantaggi dell’utilizzo dell’HVO sono relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 a parità di consumi, per un costo simile a quello del carburante tradizionale. Ciò comporta un aumento dell’efficienza, e indirettamente, un’accelerazione del processo di rinnovamento del parco mezzi, poiché questa tipologia di carburante richiede l’utilizzo di mezzi euro 6, che oggi costituiscono il 72% dell’intera flotta mezzi del Gruppo.
HVO supera le problematiche che altri biocarburanti hanno presentato, come la presenza di sedimenti nel serbatoio dopo periodi di inutilizzo.
Inoltre non è stato necessario effettuare modifiche ai mezzi: HVO è compatibile anche con il normale gasolio ed è possibile utilizzare il mezzo con entrambe le modalità in caso di difficoltà di rifornimento.
La sperimentazione ha avuto inizio a giugno dello scorso anno con una prima fornitura, utilizzata su una selezione di mezzi della flotta, tutti euro 6 con diverse tipologie di allestimento per testare funzionalità ed efficienza.

La valutazione
La fase 1 si è rivolta alla sede principale del Gruppo, quella di Borgo Vercelli, e i risultati sono stati incoraggianti: le analisi hanno rilevato la sostenibilità economica del progetto, ponendo le basi per il passaggio alla fase 2, quella di concretizzazione del processo. La fase, con durata da febbraio a giugno, avrà l’obiettivo di invertire la proporzione attuale tra utilizzo di gasolio tradizionale e carburante HVO, per un totale di 8000 lt di carburante al mese. La fase 3, infine, con partenza a luglio, prevederà la messa a regime del sistema, con un rifornimento che arriverà ai 40000 lt al mese.
Contemporaneamente alla terza fase, verrà pianificata l’estensione dell’iniziativa anche alle altre sedi del Gruppo, con particolare riferimento alla sede di Aosta, con 14000 lt al mese, e Leinì, con 8000 lt.
L’ambizioso obiettivo per il 2025 è quello di arrivare a coprire il 25% del fabbisogno di carburante di Gruppo attraverso l’utilizzo dell’HVO. (dato al netto dei rifornimenti in rete con carte carburante e stimato su un periodo semestrale, in quanto il progetto avrà il suo inizio a luglio)
Oggi l’80% delle emissioni dirette di CO2 del Gruppo deriva proprio dall’utilizzo dei mezzi: con questa nuova tecnologia, sarà possibile in futuro abbattere notevolmente questa cifra, compiendo un altro importante passo nel cammino di sostenibilità intrapreso dal Gruppo.
L’impegno per la sostenibilità
L’accordo si inserisce all’interno di un percorso molto più ampio e strategico che il Gruppo sta intraprendendo in termini di sostenibilità: dal calcolo della carbon footprint e relative azioni di mitigazione e compensazione, passando per l’efficientamento energetico delle strutture e progetti di piantumazione, fino alla nascita della Fondazione Marazzato, il Gruppo si muove verso un modello di business sempre più green e circolare.